Sessione
11
LA VIA
DELL'AGAPE
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Possiamo intraprendere tre vie diverse:
La via dell'Eros, del Nomos o dell'Agape.
Agape (Padre)
È
possibile servirsi della Scrittura secondo l'Eros? Spesso ce ne serviamo per
ottenere qualcosa da
Dio
e per dimostrare che proviene da Lui.
La via dell'Agape
è lineare.
Dovremmo
essere in grado di misurare la crescita spirituale in modo tale da poterla
incrementare (cioè: da D-H).
Le tre dimensioni di
quando non si segue la via dell'Agape
3)
MONTI E VALLI :
Il cristiano "Yo-yo." Ogni qualvolta siamo
pieni d’orgoglio, il Signore ci umilia nell'amore. Quando invece siamo
depressi, ci solleva (Isaia 40,4; Prv 3,6).
Il viaggio di
scoperta:
L'AGAPE di Dio si incontra con la mia AGAPE per Lui
(intimità).
Filippesi 3,10:
SOMMARIO - LA VIA DELL'AGAPE
di Walter Barge
Per vivere secondo la Shema
(Dt 6,4-19) è necessario percorrere la via dell'Agape, che conduce alla casa del Padre. É il sentiero che
porta all'intimità con Dio; è la via frequentata e protetta dallo Spirito
Santo; la via maestra della fiducia e dell'obbedienza ai comandi di Dio; è il
frutto della vita di chi abita in Gesù. Dato che lo scopo della Sua venuta è
stato sì la riconciliazione delle creature cadute, ma anche d'un mondo caduto con
il loro Creatore e Padre, essa ci indica il sentiero della riconciliazione; è
la via del ritorno a casa del Figliol prodigo; il luogo di riposo per chi è
sfinito. Ma forse la cosa più importante è che sul cammino della vita è
proprio questa la biforcazione che ci porterà a quel tipo di rettitudine, a
quella pace e gioia nello Spirito che ci accompagneranno lungo il viaggio e che
ci aspettano in abbondanza presso la casa del Padre.
Il principale impedimento ad un’intimità ininterrotta, definito con
l'espressione: 'abitare sulla via dell'Agape è la nostra incapacità a credere. Gesù ha detto che
chiunque lo avesse seguito doveva prima rinnegare se stesso (Lc 9,23). E non
solo una volta o di quando in quando, ma ogni giorno. Troppo spesso la nostra
mancanza di fede ci distrae, consapevolmente e istintivamente, dalla via dell'Agape
(Eb 3,18-19). Questa disobbedienza ci porta alla biforcazione dell'Eros nel cammino, che
ci offre la possibilità di decidere con la ragione cosa vogliamo fare, essere
od ottenere.
La mancanza di fede ci può anche portare alla biforcazione Nomos,
sulla via in cui cerchiamo - come individui o istituzione - di propiziarci Dio
mediante la liturgia e i rituali (le macro- tradizioni), cercando di essere
nell'ambiente o nel luogo giusto (i luoghi santi elevati, il Tempio, la
sinagoga, la chiesa alle 11 di domenica), e facendo le cose giuste (programmi,
micro-tradizioni presso la chiesa locale).
Gran parte della cosiddetta attività spirituale della nostra vita, si
svolge perché non abbiamo dato troppa importanza alla Parola che Dio ci ha
rivolto, e continuiamo a pensare e a comportarci
come se fossero i nostri sforzi a poterci salvare. La
radice dell'Eros è l'auto-gratificazione e l'auto-promozione, l'auto 'agrandissement,' per il quale scartiamo il timore delle conseguenze. La
radice del Nomos
è la paura delle conseguenze, che talvolta cerchiamo di evitare rinunciando,
temporaneamente e con voti o solenni promesse, al piacere e al guadagno.
Entrambe le biforcazioni dell'Eros e del Nomos sulla nostra via cercano di evitarci i problemi
difficili e le scelte più dure, guardando a ciò che a nostro avviso appare un
vantaggio personale, o un metodo per tranquillizzare le nostre paure più
profonde. Possiamo anche scoprire molti brani della Scrittura, isolati e fuori
contesto, a sostegno di qualsiasi biforcazione sbagliata nella via intrapresa.
Una volta costruiti i supporti biblici per intraprendere le deviazioni
Eros o Nomos, la parte difficile sarà poi tornare da quelle biforcazioni sulla
via dell'Agape.
La via dell'Agape
è la sola grazie alla quale abbiamo un modello unico di riuscita sicura; Gesù
è Colui che ha trascorso la vita e il ministero in relazione intima col Padre e
con lo Spirito Santo, proprio per aver intrapreso la via dell'Agape; persino alla fine, di
fronte al dolore mortale ed alla sofferenza - appesantita dal carico del peccato
di tutto il mondo - non Si è tirato indietro, anche subì la tentazione a
farlo. Il nostro grande, Sommo Sacerdote ha percorso innanzi a noi la via della
sofferenza fino alla fine, indicandoci il cammino.
La via dell'intimità con Dio Padre inizia con la salvezza, ossia con la
confessione di Gesù quale Signore e la fede che il Padre lo ha risuscitato dai
morti (Rm 10,9-13). Ma questo è solo il punto di partenza, e sono troppi i
cristiani che vanno di poco oltre sulla via dell'Agape prima di avviarsi sulla biforcazione Eros o Nomos.
La loro salvezza è assicurata, ma la loro vita nello Spirito è troncata
e ridotta
perché non hanno sentito parlare delle ulteriori possibilità del viaggio,
lungo il cammino: collaborare con timore e tremore alla propria salvezza (Fil
2,8-12).
Per scoprire il viaggio verso la casa del Padre è necessario passare
attraverso svariati stadi del cammino; tutti questi includono l'obbedienza alla Parola di Dio e la fede
IN quella stessa Parola (Rm 6,17). La nostra "salvezza in timore e
tremore," il cammino progressivamente più intimo con Dio, include innanzi
tutto l'obbedienza del battesimo di acqua e di Spirito. I cristiani discutono
sulle forme di questi battesimi, ma la maggior parte non discute sulla necessità
di entrambi gli elementi. Insieme essi sono un potenziamento per la vita e per
la testimonianza. Subito dopo il battesimo in acqua e la conferma da parte del
Padre attraverso l'apparizione dello Spirito Santo, Gesù fu condotto dallo
Stesso Spirito nel deserto, dove si resiste alle tentazioni. Con la potenza
ricevuta e la conferma del Padre, avrebbe potuto compiere cose spettacolari
senza aspettare di vedere ciò che il Padre voleva facesse; invece, Egli attese,
vivendo nello Spirito. Le Sue risposte alle tre tentazioni di Satana hanno molto
da dirci quanto alla via dell'Agape
La prima tentazione di Gesù fu il suggerimento di Lucifero di comandare
alle pietre di trasformarsi in pane: Gesù rispose citando Mosè dal
Deuteronomio (Lc 4,1-4): respinse con forza la tentazione di anteporre la
propria gratificazione, e dette la precedenza alla Parola di Dio; Respinse cioè
l'aspetto fisico, preferendogli quello spirituale.
Satana cercava di dimostrare che Gesù era una creatura caduta come tutte
le altre, che sarebbe stato spinto dal proprio bisogno di sicurezza (Nomos) ed avrebbe quindi
sostituito la provvidenza del Padre per il Suo corpo affamato provvedendo a Se
Stesso. Non dobbiamo dimenticare che aveva ricevuto la potenza dello Spirito
Santo e che sarebbe stato in grado di agire in quel senso; altrimenti la
tentazione non avrebbe avuto alcun senso. Satana incoraggiò Gesù a soccombere
ai propri appetiti, dimenticando che Egli non era guidato dal piacere (Eros). Satana voleva che Gesù
Si servisse della Sua potenza per conquistare la sicurezza dell'approvazione
della folla, e sperimentare così il piacere di quel tipo di esaltazione. Ma Gesù
non aveva bisogno di tali cose. Egli abitava col Padre; era sulla via dell'Agape
e camminava in termini di intimità con Lui. La provvista del Padre era per Lui
la migliore, e lo sapeva bene. Nonostante la fame fisica, tutti i Suoi appetiti
erano soddisfatti e le Sue necessità affrontate (Eb 4,14-16).
La seconda tentazione fu quella di prendere, dalle mani del
"principe di questo mondo," autorità sui regni del mondo e
crogiolarsi nella loro gloria - tutto ciò che Gesù aveva da fare era
prostrarsi e adorare Satana (Lc 4,5-8). Ancora, Gesù respinse il suggerimento
citando Mosè. Al Suo avversario disse con estrema chiarezza di avere un solo
oggetto da adorare e da servire (Dt 10,20). Neppure da un "luogo
alto," con una visione panoramica sulla prosperità e grandeur del mondo,
Satana riuscì a distogliere Gesù dal suo obiettivo, dal luogo della Sua
abitazione nel Padre, dal Suo cammino sulla via dell'Agape, dal Suo impegno alla
Shema. Sì all'amore totale di Dio che aveva preso il primo posto su ogni altra
cosa; un amore non condiviso con nessun'altra persona, entità o cosa! Ricchezze
e onori di questo mondo non erano sufficienti per Gesù; Egli aveva un obiettivo
diverso, un compito più importante.
La terza tentazione per Gesù fu quella di saltare giù dal Tempio per
farsi salvare dagli angeli. E, di nuovo, Egli avrebbe potuto farlo. Satana lo
lusingò persino con le parole del Salmo (Lc 4,9-14). Gesù oppose resistenza
per la terza volta. Sapeva bene che Satana cercava di servirsi della Scrittura
per controllarlo, inducendolo a razionalizzare la propria ricerca del piacere
tratto dall'adorazione della folla, e che voleva che Gesù giustificasse un
evento spettacolare che avrebbe dato auto-gratificazione a una creatura caduta.
Ma Gesù conosceva il contesto della Scrittura meglio di Satana, e sapeva far di
meglio che prendersi gioco del Padre, tentandolo. Capì che, da solo, Egli non
poteva essere più saggio del Padre.
É degno di nota rilevare che l'ultimo versetto del racconto delle tre
tentazioni indica che quando Satana ebbe fallito nel tentare Gesù, si allontanò
da Lui "per un tempo" (CEI
= per ritornare al tempo fissato). La New International Version
dice: "fino al momento opportuno". Gesù non era stato sconfitto, ma
Satana non si arrese. E non lo fa neppure con noi. Ciò significa che camminare
sulla via dell'Agape richiede decisioni quotidiane di evitare la
tentazione, di respingere le lusinghe della biforcazione Eros e la
sicurezza della Nomos. Perché non camminare con Colui che ha già
percorso quella via? Pur essendo alto il costo, l'Agape è la sorgente
della vita. É la via dei cristiani, se solo decideranno di intraprenderla. La
via dell'Agape è il Suo Giogo: la Shema.
Se porteremo sulle spalle lo stesso giogo di Gesù e resteremo uniti a
Lui sotto quel giogo; se resisteremo alle inevitabili tentazioni; se eviteremo
di perdere la strada girando in tondo, o di deviare a destra (Nomos) o a
manca (Eros), di cadere nella depressione, o ancora di gonfiarci di
orgoglio, potremo progredire verso il riposo Sabbatico (Eb 4,9-11) che ci
appartiene nella relazione intima col Padre. Proprio come il figliol prodigo
(Luca 15,17-24), potremo tornare a casa tra le braccia di un Padre amoroso,
generoso e misericordioso. Non è forse questo il motivo della venuta di Gesù
sulla terra?
GUIDA ALLO STUDIO - LA
VIA DELL'AGAPE
1. Se qualcosa è sollecitato dalla
necessità, che cos'è a motivarla?
2. Potete farvi strada sulla via dell'Eros
con i versetti della Bibbia? In caso affermativo, come?
3. É possibile ottenere qualcosa da Dio e
perdere l'intimità con Lui? Spiegatelo.
4. Se avete intrapreso la via sbagliata
con i versetti della Bibbia, come fate a tornare indietro?
5. Si può usare la Scrittura secondo l'Eros
- per ottenere qualcosa da Dio, per dimostrare che ciò che volete è conforme
alla Scrittura o per far accadere le cose? Spiegatelo con fatti della vostra
vita.
6. Cosa succede spesso, quando qualcuno
raggiunge il capolinea della via dell'Eros e non vi trova Dio?
7. Come fate a sapere se vi trovate sulla
via dell'Agape?
8.
Cosa fa Dio quando giudica qualcosa?
9. Quali sono le due cose che Satana usa
sempre per sconfiggere i cristiani?
10. In che modo Gesù risponde alla montagna
dell'orgoglio e alla valle della depressione?
11. Dove ci porta il viaggio di scoperta? (Gv 17,3; Fil 3,10).
12. Gesù ha percorso una via esemplare per conto
nostro. É nato dallo Spirito, fu battezzato in acqua, riempito di Spirito Santo
e scelse di prendere su di Sé il giogo: la Shema (Dt 6,4-5).
Dopo aver assunto su di Sé il Giogo/Shema, fu tentato.
Come riuscì a superare le tentazioni?
13. Alla luce della Shema, quale fu la causa della
perdita di potere delle tentazioni di Satana?
14. Quando prendiamo su di noi il Giogo/Shema, cosa ci
promette Dio? (Mt 11,29-30).